Piazza Armerina, palasport vandalizzato
- Giovanni De Santis
- 25 ago 2017
- Tempo di lettura: 2 min

Il futsal vuole crescere? Certo, ma se le amministrazioni comunali fanno “spallucce” sarà difficilile risalire la china. Il Palasport di Piazza Armerina (EN) è stato nei giorni scorsi vittima dei vandali che hanno provocato un danno pari a 30.000 euro.
Quello che è avvenuto ha ben poco di pacifico, dato che le vetrate esterne sono state frantumate, le porte interne sfondate e gli estintori usati per cospargere di schiuma il pavimento dei campi da gioco.
Il palazzetto, costato 5 miliardi delle vecchie lire, non è mai stato usato, se non per alcune gare di pallavolo, perché ritenuto inagibile dai vigili del fuoco, poiché i pannelli, montati al contrario, risultavano non ignifughi.
Sarebbe bastato intervenire subito e risolvere il problema ma l’allora provincia se ne lavò le mani.
A rendere ancora più tragica la vicenda è il fatto che, dopo quattordici anni, il Palasport di Piazza Armerina è stato dichiarato agibile anche con i, su indicati, pannelli montati al contrario.
Questa è una beffa tremenda perché potrebbe essere riutilizzato ma ora, essendo stato vandalizzato, ci vorrebbe almeno 1 milione di euro per renderlo “nuovamente” funzionante.
Nel 2015 la “palla” passa al comune di Piazza Armerina dopo la cessione del consorzio, per reperire fondi, il comune si è rivolto al CONI che ha già dato un parere positivo sullo stanziamento del denaro. Dopo che sarà stata stanziata la somma, entro un anno, si spera, il palazzetto potrà essere nuovamente fruibile.
Quindi, concludendo, sarebbe bastato intervenire subito per evitare un danno emergente pari a 1 milione di euro e un lucro vessante di 5 miliardi di vecchie lire.
Se è vero che lo sport deriva dal termine francese “desport” con il significato di portar fuori dal lavoro e dalle tensioni, tra vandali, mancati interventi e quattordici anni di mancato utilizzo le tensioni non sono state, di certo, evitate.
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