Gear Sport, la dirigenza tuona: «Vogliamo rispetto dagli organi federali»
- Alessio Patti
- 22 gen 2018
- Tempo di lettura: 1 min

Giorni di fuoco. In quel di Piazza Armerina, l'ultima sconfitta in campionato ha lasciato strascichi difficili da digerire. La dirigenza della Gear Sport tuona, infatti, contro la categoria arbitrale, nella persona di uno dei suoi massimi dirigenti, Edmondo Festone: "Non voglio parlare di aspetti tecnici della partita - dichiara Festone - perché abbiamo giocato contro la seconda in classifica e campione regionale da qualche settimana, per cui ci sta perdere contro una delle squadre più attrezzate della regione siciliana. Il problema è che, però, ci sentiamo presi in giro. E non sono per gli episodi dell'ultima gara, che hanno visto ben sette ammonizioni a nostro carico e alcuni episodi di dubbia veridicità. Basta abbinare gli episodi di un campionato intero, per capire che vengono usati due pesi e due misure per qualunque tipo di decisione. In alcuni campi di questa categoria, gli arbitri vengono addirittura chiamati per nome di battesimo dagli addetti ai lavori e dalla tifoseria, mentre con noi viene utilizzato un atteggiamento vessatorio anche nei confronti dei nostri giocatori, su tutti Gallinica, apostrofato spesso in modo poco opportuno dai direttori di gara. Non accettiamo neanche la motivazione della "spending review" (mandare arbitri geograficamente vicini alla partita per ridurre i costi di gestione, ndr), perché anche questo criterio viene utilizzato in modo diverso per ogni gara. Non vogliamo pensare che ci siano favoritismi, è la prima volta che commentiamo un arbitraggio. Ma siamo stanchi, pretendiamo rispetto perché siamo una società seria e che lavora da anni sul territorio".
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