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Paola - Mascalucia, il presidente Caruso: «Ingiustizia è fatta»

  • Alessio Patti
  • 13 feb 2018
  • Tempo di lettura: 4 min

Non c'è pace in casa Mascalucia. La società etnea subisce un torto dietro l'altro e, oltre ad una giurisprudenza federale abbastanza confusionaria, ci si mettono anche l'accoglienza e il clima tutt'altro che ospitali in quel di Paola. Il recupero di Serie B di mercoledì scorso lascia strascichi tutt'altro che amichevoli e il presidente del Mascalucia Nicola Caruso esce allo scoperto con un'intervista in cui racconta la sua versione dei fatti.

Buonasera Presidente Caruso, in questa settimana di riposo, il Mascalucia ha recuperato la gara di campionato contro il Farmacia Centrale Paola, perdendo per 7-3. Com’è andata?

“Male e non mi riferisco al discorso sportivo, che ha visto in campo due squadre darsi battaglia e contendersi tre punti con grande impegno e sportività. Bensì perché, al nostro arrivo al palazzetto di Paola, ci hanno destinato in uno spogliatoio (foto) le cui condizioni erano indecenti. Dunque, dire che è stato un trattamento che di solito non si riserva nemmeno agli animali ritengo sia un complimento. A questo punto, visto che i miei giocatori non volevano cambiarsi in quello spogliatoio-latrina, dopo alcuni minuti si è presentato al sottoscritto un signore che, qualificandosi come il direttore sportivo della squadra locale di pallavolo femminile (Pallavolo Paola), provando imbarazzo per la situazione creatasi, ci riferiva che, grazie anche all’intercessione del suo presidente, ci avrebbero messo a disposizione il loro spogliatoio. E così è stato. In precedenza mi era stato detto che quello spogliatoio era stato destinato dalla Farmacia Centrale Paola a noi, rei di aver dato fastidio proponendo reclamo alla decisione del Giudice Sportivo, per la famosa partita del 2 dicembre. Visto ciò, pubblicare le foto di questo atteggiamento è un atto doveroso nei confronti degli appartenenti al Mascalucia C5 e dei mascalucesi tutti, entrambi offesi gravemente. Ritornando alla gara, secondo me, è stata molto spettacolare con azioni con azioni dall’una e dall’altra parte e vinta con merito dalla Farmacia Paola. I miei giocatori hanno altresì dimostrato una buona condizione generale, in vista delle partite che decideranno la stagione. In tale contesto tengo a sottolineare la grande sportività della tifoseria locale, che ha tifato dal primo all’ultimo minuto per i propri beniamini, la correttezza degli atleti, e chiaramente il grandissimo senso dell’ospitalità e civico della società Pallavolo Paola femminile.. significando che il mio disappunto è rivolto solo ed esclusivamente alla dirigenza del Farmacia Centrale Paola. Giusto per non inficiare l’attendibilità delle foto e di quanto ho appena asserito prima del riconoscimento ufficiale con gli arbitri, avvenuto nello spogliatoio della squadra di pallavolo, ho chiesto alla terna arbitrale di visionare lo spogliatoio - latrina che ci era stato gentilmente offerto”.

Ha citato il ricorso alla decisione del Giudice Sportivo che, a suo dire, ha danneggiato il Mascalucia. Quali sono le condizioni che hanno preceduto questo recupero di campionato?

“Attualmente, la situazione non è definita così come sembra, poiché la società, tramite il proprio legale, avv. Fabio Cantarella, attende da oltre un mese la motivazione della sentenza di rigetto emessa dalla Corte Sportiva d’Appello. A quel punto, vedremo se ci sono le condizioni per poterci appellare presso il Collegio di Garanzia dello Sport”.

Quali sono i tempi burocratici che prevede il terzo grado?

“Posso solo sottolineare che, se la motivazione uscirà fra due mesi, questi tre punti me li gioco anche fino ad agosto, ricordando che le sentenze e le classifiche possono cambiare anche a stagione già finita, come insegnano i precedenti della stessa giurisprudenza sportiva”.

Quindi, qualora non si possa procedere, la situazione finisce qui?

“No, l’avvocato Cantarella sta valutando dei fatti, per i quali potrebbero aprirsi nuovi scenari”.

In che modo il rinvio della gara ha danneggiato il Mascalucia?

“In modo ingiusto e unilaterale. Per quanto concerne le due sentenze, che ritengo ingiuste, è un dato certo che la giurisprudenza sportiva, in precedenza, aveva considerato sempre decisiva, con queste condizioni, la responsabilità oggettiva della società ospitante. E’ pur vero che, parlando con gli addetti ai lavori (arbitri, dirigenti federali), mi è stato riferito che è stato posto in essere da breve un “orientamento” diverso da quello precedente. Fermo restando che ai cambi di orientamento, per una maggiore garanzia e trasparenza dei campionati, dovrebbero anteporsi i cambi di regolamento, dico, andando oltre, che se consideriamo (foto) le due sentenze (Farmacia Paola – Mascalucia C5 e Top 5 Torino Under 19 – Carmagnola Under 19), notiamo che il periodo di orientamento è durato solo qualche settimana e poco importa se la gara avesse avuto inizio o meno poiché il problema strutturale era presente in entrambi i casi. Vorrei poi capire qual è la ratio per la quale il Mascalucia C5 risulta ad essere l’unico danneggiato da questa vicenda pur essendo l’unico a non avere colpe sull’occorso e significando, altresì, che ho inviato una richiesta di contributo alla Divisione calcio a 5 atta a contenere le spese sostenute, e che ad oggi è rimasta lettera morta, senza un cenno di risposta pur se negativa (e non è la prima volta). L’ultima cosa che si aggiunge alla beffa di questa situazione è che noi giochiamo dall’inizio del campionato fuori casa (Polivalente di San Giovanni la Punta), perché un’amministrazione attenta si è prodigata per restaurare il palazzetto che, già prima dei restauri, per la dirigenza del Farmacia Centrale Paola, avrebbe rappresentato il San Siro della situazione”.

Torniamo a parlare di calcio. Che prospettive ci sono in chiave salvezza?

“Ritengo che per la zona retrocessione i giochi siano aperti a qualunque risultato e ristretti a tre squadre, ma sicuramente per noi il ritorno a Mascalucia, tra le mura amiche, potrebbe rappresentare l’arma in più per il rush finale”.

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